Il futuro è una macchina per cucire. Lilian ripartirà da qui da questa macchina e da un corso di taglio e cucito. Dopo il carcere, cercherà di rifarsi una vita partendo da qui. Lilian, quando era ancora detenuta, ha frequentato un corso al Good Samaritan Center supportato dal progetto di riabilitazione di CELIM e Unione Europea. Ci ha messo tantissima buona volontà e ha sempre tenuto un buon atteggiamento nei confronti degli insegnanti e delle guardie. Il premio è stata la macchina per cucire. «Quando le è stata consegnata – spiega Gianclaudio Bizzotto, responsabile Paese di CELIM in Zambia – era felicissima. Per lei e per la sua famiglia significa una svolta. La cosa più importante per lei è che riuscirà a portare i suoi figli a scuola e, grazie alla sua attività, riuscirà a pagare il necessario per andare avanti».

Taglio, cucito e non solo

Lilian è solo una delle beneficiarie del progetto di CELIM. Ad altri detenuti ed ex detenuti dei penitenziari di Kaoma e Mazabuka sono stati distribuiti «pacchetti start-up» con attrezzature scelte in base all’interesse e alla capacità del beneficiario e alle opportunità di mercato: commercio ittico, lavorazione dei metalli, piccoli allevamenti, ecc.

Accompagnati

A Mazabuka, un gruppo di ex detenuti ha ricevuto sementi di arachidi, pomodori, mais, ecc. e, a seconda delle stagioni, pianteranno i semi e otterranno i frutti. Altri hanno ricevuto in dotazione galline ovaiole che hanno prodotto moltissime uova. Altri ancora sono stati aiutati ad allestire un’officina da fabbro. «I proventi di queste attività – osserva Gianclaudio – sono poi reinvestiti nella stessa attività e nell’acquisto di cibo e tasse scolastiche per i figli». Ma CELIM è sempre al loro fianco. «Noi seguiamo da vicino le loro attività – conclude Gianclaudio -. Periodicamente verifichiamo come vanno gli affari, quali migliorie possono essere fatte al business. Li aiutiamo a crescere personalmente insieme alle loro piccole aziende. Uno sforzo in più per aiutarli a integrarsi nella società».

 

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