Prosegue la consegna degli start-up pack ai detenuti zambiani. A partire dal 5 maggio a Senanga e poi a seguire a Mongu, Kalabo, Kaoma, Mumbwa e a Mazabuka, a 120 ex detenuti che hanno scontato la pena sono stati dati attrezzi per iniziare una nuova attività che permetterà loro di reinserirsi nella vita sociale ed economica del Paese.

La consegna di questi kit è il punto di arrivo di un lungo processo. «La seconda occasione – Reintegro degli ex detenuti in Zambia» è un progetto che lavora a partire dal Servizio di correzione dello Zambia, fornendo opportunità di formazione ai membri della polizia penitenziaria per migliorare la loro metodologia di insegnamento, la loro conoscenza e capacità imprenditoriale, le loro capacità di consulenza. «Queste opportunità – osserva Gianclaudio Bizzotto, Celim Zambia – permettono e permetteranno allo Zambia Correctional Service di migliorare il proprio servizio per la riabilitazione delle persone che hanno in custodia».

Il progetto inoltre fornisce anche una formazione educativa civica ai detenuti per fornire una migliore comprensione dei loro diritti e doveri. Supporta anche le visite familiari, la riconciliazione e la consapevolezza della comunità per preparare il terreno alla riduzione dello stigma e all’accettazione delle persone rilasciate.

«Oltre alla buona e stretta collaborazione con il Servizio correzionale dello Zambia – continua Bizzotto -, il progetto ha collaborato e collabora con l’amministrazione distrettuale, il welfare distrettuale, l’ufficio del lavoro, le Chiese, i leader della comunità, le aziende private al fine di sensibilizzare tutte le parti interessate sull’importanza di preparare un ambiente favorevole per i detenuti pubblicazione. La creazione di poli industriali a Mongu e Mumbwa consente a un numero di ex detenuti di perfezionare le proprie capacità mentre decidono per il proprio futuro».

Grazie all’Unione Europea, è poi possibile  fornire «pacchetti di avviamento» agli ex detenuti  interessati ad avviare una propria attività. «Considerando l’interesse e le capacità della persona – osserva Bizzotto -, siamo in grado di fornire un supporto specifico che consentirà agli ex detenuti di diventare produttivi e di sostenere se stessi e le loro famiglie con le loro attività. La consegna di questi pacchetti di start-up è l’inizio di una nuova vita».

Si consegnano pacchetti che permettano di iniziare business di sartoria, piccolo commercio, agricoltura, barbiere, falegname, carpentiere, ecc.

«In effetti – conclude Bizzotto -, la consegna di questi start-up pack è una delle più importanti azioni in quanto mette concretamente in mano all’ex prigioniero la possibilità di riscattarsi iniziando una sua attività che gli permetta di dimostrare a se stesso, alla sua famiglia e alla comunità quanto valga».

 

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