Il 23 luglio, in occasione della Giornata del contadino, promossa da Caritas Nairobi si è svolto l’evento conclusivo del Progetto Milky. Finanziata dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, l’iniziativa è stata promossa in sinergia da Caritas Italiana, da CELIM Milano e da Caritas Nairobi, e ha potuto contare sulla collaborazione di alcuni esperti del Dipartimento di Scienze agrarie e ambientali dell’Università degli Studi di Milano e dell’Associazione unione degli operatori di fecondazione artificiale Animale.

All’evento sono intervenuti i rappresentanti degli enti promotori, delle autorità locali e dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo basati a Nairobi, con una delegazione dei contadini coinvolti nel progetto.

Il 6 agosto 2021 si conclude questo progetto triennale di cooperazione internazionale a sostegno dello sviluppo zootecnico e della filiera del latte in Kenya, implementato nella contea di Kiambu, nell’arcidiocesi di Nairobi, dove la Caritas locale da anni opera a sostegno dei piccoli allevatori.

Il progetto, che intendeva agire alla radice della povertà innescando dinamiche di sviluppo locale sostenibile, ha potenziato 2.000 microimprese locali di piccoli allevatori coinvolgendoli  in una molteplicità di azioni lungo tutta la filiera per accrescere il valore economico del latte prodotto e la sostenibilità ambientale. In particolare, ha offerto loro formazione  su produzione di foraggi, tecniche di allevamento, business plan, inseminazione artificiale,  servizi per accesso al credito, installazione di 30 digestori di biogas, piantumazione di alberi, realizzazione di 5 hub di raccolta del latte ed equipaggiamento di una nuova unità di pastorizzazione del latte presso la Limuru Archideocesan Farm (Laf), campagne su consumo sostenibile dei prodotti lattiero-casearii.

Tra i risultati raggiunti particolarmente significativi sono stati:

  • il miglioramento nell’allevamento bovino sia grazie a un potenziato apporto nutrizionale per l’ampliamento e la diversificazione delle produzioni foraggere, sia grazie all’aumento dei capi di bestiame con 2.300 inseminazioni artificiali (dalle quali sono nati più di 800 vitelli e altri in attesa) e con acquisiti da parte degli allevatori grazie alle maggiori entrate dalla vendita del latte;
  • l’incremento della produzione di latte sia in termini qualitativi che quantitativi e l’ aumento del prezzo di vendita riconosciuto agli allevatori che hanno visto così accrescere il loro potere di mercato,  il reddito a loro disposizione e  l’accesso al credito;
  • il potenziamento del sistema di raccolta del latte, con nuove opportunità lavorative anche per i giovani delle comunità coinvolte;
  • l’equipaggiamento di una nuova unità di pastorizzazione del latte.

Il progetto ha al contempo promosso la sostenibilità ambientale con l’uso di bio-digestori, nuove tecniche di conservazione e depurazione dell’acqua e del suolo, la piantumanzione di oltre 74.000 alberi e  la vendita del latte prodotto attraverso distributori automatici nelle periferie di Nairobi senza l’uso di nuovi imballaggi e/o plastica.

L’impegno del partner locale, Caritas Nairobi, con l’inaugurazione della nuova unità di pastorizzazione del latte e la decennale collaborazione con gli allevatori locali assicurerà la sostenibilità futura del progetto, come ha dichiarato sr. Modesther Karuri, vice-direttrice di Caritas Nairobi: «Abbiamo assistito a un’evoluzione nel nostro programma agricolo, da piccoli progetti all’interno delle singole parrocchie fino all’intervento strutturato del MilKy negli ultimi tre anni nella contea di Kiambu. Oggi Caritas Nairobi, con il nuovo piano strategico, ha l’obiettivo di supportare non solo la produzione agricola ma anche tutte le politiche a favore della sicurezza alimentare, dando voce ai piccoli agricoltori sia a livello nazionale che di contea».

Nonostante il progetto chiuda, CELIM continuerà a seguire con propri esperti l’evoluzione delle attività anche nel prossimo anno.

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