• Tra i paesi africani il Kenya ha il più alto consumo pro capite di latte, ma la produzione è ora in difficoltà. Lo stimato aumento demografico dei prossimi anni alzerà infatti la domanda, rendendo impossibile soddisfarla senza incrementare l’attuale produzione media.
    La situazione è complessa: le necessità sono tante e i posti di lavoro a repentaglio anche. La mancanza di strumenti e conoscenze ha ripercussioni non solo sull’economia, ma anche sull’ambiente e sulle comunità locali.

    Obiettivo di progetto: sviluppare una filiera lattiero-casearia di qualità attenta ai cambiamenti climatici intervenendo su 2000 micro-imprese in 4 sottocontee di Kiambu, favorire l’accesso al credito e sostenere forme di micro-imprenditorialità locale.

  • 2.000 micro-imprese coinvolte

    1.300 donne e 700 uomini

    5 centri di raccolta del latte costruiti

In Kenya il settore lattiero-caseario rappresenta una delle principali fonti di sostentamento: contribuisce al 12% del PIL agricolo, coinvolge circa 1,8 milioni di famiglie e garantisce 700.000 posti di lavoro. Purtroppo però la maggior parte del latte viene venduto attraverso canali informali e ciò significa che il produttore guadagna pochissimo.

Lo sviluppo del settore è fortemente rallentato dalla mancanza di mezzi e formazione.

Mancano conoscenze sui mangimi, contatti con servizi zootecnici qualificati, disponibilità di acqua, strutture adeguate di raccolta e conservazione del latte, macchinari per aumentare la produzione. E anche le competenze su impresa e mercato, necessarie per avviare o mantenere micro imprese, sono molto scarse.
I problemi e le esigenze sono tante: economici, ambientali e sociali.
Senza un intervento, la domanda non potrà più essere soddisfatta dagli attuali livelli medi di produzione. Inoltre, l’assenza di strumenti e conoscenze adeguate non consente di rendere la produzione sostenibile dal punto di vista dell’impatto ambientale.

Il progetto sostiene le comunità locali con l’obiettivo di rendere la produzione realmente sostenibile e autosufficiente, intervenendo su tre piani: economico, ambientale e sociale.
Interveniamo nelle fasi di produzione, per migliorare la qualità e la quantità di latte prodotto, garantire la sicurezza alimentare della popolazione e un’agricoltura sostenibile.
Il progetto prevede la creazione di 5 centri lattiero-caseari all’interno della FaidiFarmers Ltd e un percorso di formazione per i suoi membri. Inoltre promuoviamo la produzione di energia pulita e rinnovabile, incentivando l’utilizzo di biogas e la riforestazione, per compensare le emissioni di CO2.

Per essere sostenibili e rispettare l’ambiente, servono strumenti e conoscenze.

Le microimprese locali saranno affiancate tecnicamente dallo staff di Caritas Nairobi, dalla Facoltà di Agraria, Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali (DiSAA), del Politecnico di Milano e dall’Associazione Unione degli Operatori di Fecondazione Artificiale Animale (UOFAA) in un’ottica di scambio di best – practices.
Inoltre, godranno di corsi di formazione su accesso al credito, gestione aziendale e contabilità, diventando anche strumento di emancipazione sociale grazie al coinvolgimento attivo delle donne all’interno del progetto. Infatti, alle attività e ai corsi previsti parteciperanno anche 1.300 donne, tradizionalmente escluse dalle attività imprenditoriali. Si prevedono inoltre attività di empowerment e formazioni sull’uguaglianza di genere, con l’obiettivo di valorizzare il ruolo delle donne, ridurre il gap di genere e favorire il loro inserimento nel settore.

  • Mi chiamo Angela Mariotti, ho 36 anni e sono la responsabile del progetto.

Sintesi schematica del progetto

L’obiettivo del progetto è promuovere una crescita economica sostenibile in Kenya. In particolare, si intende assistere 2.000 micro-imprese in 4 sotto-contee di Kiambu nello sviluppo di una filiera lattiero-casearia di qualità, potenziandone la produzione. Primo firmatario del progetto è Caritas. Come partner del progetto, CELIM contribuisce attraverso:

  • sostegno nelle fasi di produzione, con l’obiettivo di incrementare quantità e qualità del latte prodotto. In particolare, si interviene mediante: corsi di formazione su nutrizione animale, tecniche di allevamento, nozioni di zootecnia e para-veterinaria, sviluppo di un sistema idrico efficiente e aumento della conoscenza e dell’utilizzo di fonti rinnovabili, per favorire uno sviluppo realmente sostenibile
  • creazione di 5 centri di raccolta del latte all’interno della FFLtd e formazione dei membri esecutivi su uguaglianza di genere, leadership, contabilità e gestione aziendale, così da accompagnare gli attori locali lungo il percorso, garantendo ownership e autonomia una volta terminato il progetto; inserire tutti gli allevatori in un sistema formale che possa garantire maggiori garanzie di guadagno
  • Potenziamento dell’unità di lavorazione del latte e strutturazione del reparto commerciale nella LimuruArch. Farm, e formazione del suo staff.
  • Titolo progetto
    Sviluppo di una filiera lattiero-casearia sostenibile nella Contea di Kiambu (MilKy), Kenya

    Responsabile progetto
    Giulia Giavazzi, kenya@celim.it

    Date
    aprile 2018/agosto 2021

  • Capofila progetto
    Caritas Italiana

    Partner
    Caritas Nairobi
    Facoltà di Agraria, Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali (DiSAA), Politecnico di Milano
    Associazione Unione degli Operatori di Fecondazione Artificiale Animale (UOFAA)

    Download
    Brochure
    Comunicato Stampa evento di lancio 15/06/2018

Finanziatori del progetto
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