Il Libano è stato travolto da una profonda crisi economica e politica. Manca tutto: farmaci, carburante, alcuni prodotti alimentari. Nonostante le grandi difficoltà, il progetto «Olio e olive di qualità» di CELIM però prosegue a vele spiegate.

«Il Libano – osservano i responsabili CELIM nel Paese – sta attraversando una fase molto complessa. Da un anno è senza governo e l’economia risente profondamente dell’instabilità. La lira libanese continua a perdere valore rispetto al dollaro, le attività procedono con grandi difficoltà. La popolazione deve fare fronte a enormi privazioni».

Alcuni osservatori temono l’esplodere di violenze e una possibile guerra civile. «I libanesi sono un popolo resiliente – continuano a CELIM -. Hanno capito, anche in base all’esperienza passata, che dal conflitto c’è più da perdere che da guadagnare. Per questo continuano a tirare avanti pur tra mille difficoltà».

Anche dopo la devastante esplosione del 4 agosto 2020 (che causò più di 200 morti), di cui mercoledì ricorre il primo anniversario, chi ha avuto lutti e case e attività distrutte si è rimboccato le maniche e ha proseguito. «In questo sono ammirevoli – osservano a CELIM -. Moltissimi hanno perso tutto, ma con determinazione hanno ripreso. Spesso senza ricevere neppure i soldi delle assicurazioni». In occasione dell’anniversario saranno organizzati a Beirut tre cortei che poi confluiranno in uno solo e si dirigerà sotto il palazzo del governo. «Per la popolazione sarà l’occasione di esprimere il proprio malcontento – spiegano i responsabili di CELIM -. D’altra parte, la situazione è veramente difficile».

Nonostante ciò, CELIM sta portando avanti il progetto. È stata recentemente creata una Ong locale. «Sarà la base per le nostre attività – spiegano -. Nelle nostre intenzioni dovrà lavorare come un consorzio al quale i contadini del Sud del Libano potranno aderire per ottenere una serie di servizi e attrezzature».

Nel frattempo, infatti, CELIM sta creando un fondo che metterà a disposizione della Ong per acquistare macchinari: trattori, aratri, macchine per la raccolta delle olive, ecc. «Gli olivicoltori – continuano – potranno prendere in affitto a rotazione questi mezzi in modo da velocizzare e migliorare le attività di coltivazione degli olivi e di raccolta delle olive. Un passo avanti notevole rispetto alle attuali tecniche tradizionali che non permettono una gestione ottimale degli appezzamenti».

Nel frattempo sono stati realizzati un impianto di compostaggio e alcune vasche di raccolta dell’acqua di vegetazione. Stanno inoltre prendendo il via le trattative con i produttori per procedere alle analisi della qualità dell’olio. «In questi mesi – concludono i responsabili di CELIM – è stata molto dura. L’instabilità politica ed economica, insieme agli effetti della pandemia di covid-19, hanno messo a dura prova le nostre attività. Possiamo però dire di essere soddisfatti di quanto abbiamo fatto. Non era scontato».

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