Quattro piani di gestione delle aree protette, due progetti pilota per la raccolta differenziata dei rifiuti nei villaggi, il coinvolgimento del 16% della popolazione che vive vicino ai parchi: è in questi numeri che si può sintetizzare il progetto Acap (Conservazione aree protette) portato avanti negli ultimi tre anni da CELIM in collaborazione con l’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo nell’area centromeridionale dell’Albania (tra Tirana e Valona).

«È un progetto che è partito dalla necessità di cambiare la sensibilità degli albanesi nei confronti delle aree protette – spiega Alessandro Salimei -. L’Albania è un Paese con un ricco patrimonio ambientale e paesaggistico che purtroppo risente di una cattiva gestione e dell’elevato impatto ambientale di abitanti e attività economiche locali».

Si è partiti dalla revisione e integrazione dei piani di gestione delle aree naturali Vjosa-Narta, Llogara-Orikum, Tomor, Bredhi i Hotoves. «Un’attività a supporto dell’Agenzia nazionale per le aree protette albanese – continua Alessandro – che ha definito le linee guida attraverso le quali sarà possibile coniugare la tutela del vastissimo patrimonio faunistico e ambientale locale con le attività umane che si svolgono all’interno di queste zone». Questo lavoro è avanzato parallelamente ad azioni di formazione dei corpi forestali (i ranger che poi sul territorio applicheranno i piani), ma anche di riforestazione, tutela della biodiversità, modernizzazione della strumentazione a disposizione delle amministrazioni dei parchi.

Uno dei problemi più sentiti in Albania è quello dei rifiuti. Secondo Eurostat, nel corso del 2016 (ultimi dati disponibili) ogni cittadino albanese ha prodotto 396 kg di rifiuti, 39,6 kg dei quali di plastica, in buona parte superiore rispetto alla media europea che si aggira sui 31 kg. «Per questo motivo abbiamo lanciato due progetti pilota a Zvernec e nel Monte Dajti – osserva Alessandro -. Abbiamo lavorato sul piano educativo, per insegnare ai ragazzi e alle ragazze il valore del riciclo; e sul piano operativo, installando raccoglitori per carta, secco, plastica e umido». Sul Monte Dajti, una località molto frequentata dai turisti, sono stati coinvolti anche gli operatori turistici e i ristoratori che operano al parco. «Hanno accettato volentieri di collaborare per la salvaguardia dell’ambiente e della natura – spiega Alessandro -, considerando quest’ultima una priorità per il successo delle loro attività commerciali».

Il rispetto per l’ambiente passa anche attraverso una diversa produzione e gestione dell’energia elettrica. «Anche in questo campo – conclude Alessandro – abbiamo lavorato per diffondere una nuova sensibilità distribuendo 45 impianti solari fotovoltaici a imprese che operano nelle aree protette. Un modo per produrre elettricità pulita e preservare l’ambiente».

Del progetto Acap, si parlerà domani, 19 novembre, in Vale 2021, una grande manifestazione organizzata da Ambasciata d’Italia a Tirana, in collaborazione con Aics, Istituto italiano di cultura, Istituto per il commercio estero e Ong attive sul territorio albanese. Vita sostenibile, ambiente, lingua italiana ed enogastronomia i macro settori interessati.

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Il link zoom per cho volesse collegarsi (ore 10, non serve invito):
https://us06web.zoom.us/j/85436049581?pwd=enB6RkdSUU4rOWhSckY2YlIvRXJkQT09

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