Le foreste coprono circa il 30% della superficie dei pianeti. Per milioni di persone in tutto il mondo, le foreste sono una fonte di cibo, medicine e carburante. Secondo le statistiche sulla deforestazione fornite dalla Fao (Organizzazione per l’agricoltura e l’alimentazione), la deforestazione sta avanzando trainata dalla ricerca ossessiva di pascoli, terre per le coltivazioni intensive, urbanizzazione. Un dramma che viene portato alla luce oggi, 21 marzo, Giornata internazionale delle foreste.

Da anni, CELIM lavora in Albania per preservare gli habitat naturali e per promuovere uno sviluppo che sappia conciliare la crescita umana e l’ambiente. Attualmente nel Paese delle aquile, i parchi nazionali dell’Albania coprono un’area di 210.668 ettari o circa il 13,65% della superficie complessiva. La rete di aree protette comprende parchi nazionali, riserve naturali, siti archeologici e riserve marine. L’Albania ha una rete di 15 parchi nazionali e otto parchi archeologici gestiti dalle agenzie del ministero dell’Ambiente e dei Parchi Nazionali di Albania.

L’ambiente dell’Albania è caratterizzato da una flora e una fauna uniche. Il clima e il terreno creano un ambiente favorevole per diverse specie endemiche e subendemiche. Circa 3.900 miglia quadrate dell’Albania è boscoso e circa 3.000 diverse specie di piante crescono nel Paese. Le foreste ospitano diverse specie di mammiferi tra cui lupi, orsi, puzzole e camosci.

La flora e la fauna attualmente affrontano una varietà di minacce e diverse specie sono state riconosciute come in pericolo o vulnerabili.

In questo contesto, CELIM lavora per ridurre l’impatto legato all’attività umana attraverso la formazione professionale delle guardie parco e dei funzionari e la sensibilizzazione dei giovani. “Vogliamo dar vita a una nuova sensibilità ambientale – osserva Manuel Castelletti, rappresentante Paese CELIM in Albania -. Allo stesso tempo intendiamo creare un modello di sviluppo che sappia offrire una crescita equilibrata nel pieno rispetto dell’ambiente: attività artigianali, agricole, di trasformazione, una gestione ecocompatibile dei rifiuti. E anche il turismo. Non un turismo di massa, ma visitatori attenti alla natura e alle ricchezze storiche presenti in gran parte dell’Albania. Noi ci crediamo”.

 

 

 

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