“La pace va oltre. Sostieni la speranza”, è il tema della nuova campagna promossa da Caritas Italiana insieme a Focsiv, la federazione delle Ong cristiane. L’iniziativa è partita ieri, 3 aprile, e intende raccogliere fondi per progetti di sviluppo dedicati ai giovani che vivono nella regione mediorientale.
“La campagna – spiegano in una nota i responsabili di Caritas Italiana e Focsiv – prende il via a pochi giorni dalla Santa Pasqua e proprio in una prospettiva di Risurrezione trova il suo valore più profondo: ricostruire in Medio Oriente la speranza grazie ai giovani, semi del futuro”. In particolare si sosterranno 13 progetti di Caritas italiana e 22 di Focsiv e di organizzazioni ad essa legate. L’impegno si rivolge all’area del Medio Oriente: dalla Giordania all’Iraq, dal Libano alla Siria, fino alla Terra Santa – Israele e Territori Palestinesi – e alla Turchia. “In questa regione – osservano nella nota Caritas Italiana e Focsiv – si soffrono crisi decennali che hanno origine dal dopoguerra, come quella tra Israele e Palestina. Il Medio Oriente, la terra che ha visto per prima la luce di Cristo, è una terra martoriata: milioni di profughi rifugiati e sfollati, distruzione e povertà. La terra delle tre grandi religioni monoteiste ha un estremo bisogno di costruire la pace e la giustizia”. A soffrirne maggiormente sono i giovani che costituiscono gran parte della popolazione: la disoccupazione va dal 30% in Turchia al 75% in Siria. “I giovani sono il presente – è riportato nel manifesto dell’iniziativa -, l’unica speranza sulla quale costruire nuove comunità fondate sull’inclusione sociale, il dialogo e l’attenzione ad un territorio sempre più esposto alle siccità esacerbate dal cambiamento climatico”. Tra i giovani, la situazione più delicata è quella delle donne, discriminate dalle scuole al lavoro, alla vita sociale e politica, e di profughi e rifugiati, molto diffusi in tutti i Paesi (in Libano ogni quattro cittadini uno è profugo, molti sono senza prospettive di ritorno nei paesi di origine, come nel caso dei palestinesi e dei siriani).
Questi ragazzi e ragazze subiscono discriminazioni e sfruttamento, dovuti anche a situazioni di povertà diffusa tra le comunità ospitanti e fragili equilibri sociali stravolti da una presenza così ampia di stranieri. “La campagna La pace va oltre vuole alimentare una cultura della cura e delle relazioni solidali e accompagnare concretamente questi artigiani della pace nella ricostruzione di asili, scuole, centri di salute, ma soprattutto di rigenerazione del tessuto sociale attraverso servizi per la comunità, educazione, formazione, cultura – è scritto nel manifesto dell’iniziativa -.
Particolare attenzione verrà data alla creazione di opportunità di lavoro per i giovani e le donne, grazie alla formazione-lavoro, atelier di apprendimento di mestieri, creazione di piccole imprese, di cooperative, di lavoro autonomo e di percorsi per facilitare l’inserimento in aziende, laddove possibile. Verranno sostenuti i profughi e i rifugiati nel migliorare l’accesso ai servizi di base ed a integrarsi nelle comunità locali se non vi sono possibilità di ritorno nelle loro città di origine”.
Tra i progetti di sviluppo, anche Olio e olive di qualità, migliorare l’olivicoltura nel Libano meridionale un progetto che intende migliorare l’efficienza produttiva, creare uno stabile accesso ai mercati estero e interno, ridurre l’impatto ambientale.
Com’è possibile sostenere questa campagna? Da domani 3 aprile al 18 aprile si potrà donare attraverso il numero 45582: due euro per ciascun Sms inviato da cellulare WindTre, Tim, Vodafone, Iliad, PosteMobile, Coop Voce, Tiscali; 5 o 10 euro per le chiamate da rete fissa Tim, Vodafone, WindTre, Fastweb e Tiscali e, sempre per la rete fissa, 5 euro da Twt, Convergenze, PosteMobile. Il 12 aprile torna invece la maratona televisiva e radiofonica organizzata da Tv2000, Radio InBlu 2000, Caritas Italiana e Focsiv, con lo scopo di sensibilizzare e raccogliere fondi.
“La pace va oltre – concludono la nota di Caritas italiana e Focsiv -. È possibile raggiungere la pace con percorsi di giustizia, costruendo società accoglienti e inclusive, lottando contro le disuguaglianze che attraversano tutte le società del pianeta. Perché la pace non è un accidente della storia, ma un cammino di fratellanza e prossimità. È in quel essere Fratelli tutti, indicataci dall’enciclica di Papa Francesco, uguali, pur se diversi. È in quella diversità che ci si incontra, si è più coesi, di questo si nutre la pace e si consolida”.
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