Anche CELIM ha aderito a Stop the war Now, una campagna che, come è scritto nel manifesto, vuole essere “accanto agli ultimi, al fianco delle vittime [della guerra] con azioni umanitarie e iniziative di solidarietà internazionale”. Che prosegue: “Vengono momenti in cui la pace attende i suoi artefici e noi non possiamo disattenderla. Non vogliamo restare spettatori e sentiamo l’obbligo di esporci in prima persona”.

Per questo motivo, i rappresentanti della società civile nonviolenta e pacifista e di altre realtà impegnate nella costruzione della pace, stanno pianificando azioni, anche in territorio ucraino, per testimoniare, con la presenza sul campo, la volontà di pace e per permettere a persone con fragilità, madri sole e soprattutto bambini, di essere assistite in patria e in Italia.

Pubblichiamo, di seguito, la lettera inviata da Ivana Borsotto, presidente della Focsiv, la federazione delle Ong di ispirazione cristiana, che spiega l’iniziativa e il coinvolgimento delle organizzazioni italiane.

Come sapete, Focsiv è tra i promotori della rete #stopthewarnow, formata su proposta dell’Associazione Papa Giovanni XXIII e che attualmente vede la adesione di circa 170 Organizzazioni e Associazioni della società civile, tra le quali Pax Christi, Rete Italiana Pace e Disarmo, Aoi, Gruppo Abele, Cgil, Nigrizia, Wwf, Arci, Legambiente, 6000 Sardine, Beati i Costruttori di Pace, Pro Civitate Christiana e altre, impegnate nella costruzione della pace e della solidarietà internazionale e a promuovere una serie di azioni di mobilitazione non violenta.

La prima iniziativa, alla quale abbiamo partecipato, è stata la Carovana della Pace, con 221 volontari su 66 veicoli, partiti da tutta Italia trasportando 32 tonnellate di beni di prima necessità per la popolazione ucraina, che a inizio aprile ha raggiunto Leopoli, in Ucraina, per esprimere vicinanza e solidarietà al popolo ucraino, vittima della invasione della federazione Russa, e condannare la guerra e dare forza al dialogo e alla diplomazia dal basso.

“La pace attende i suoi artefici” e non possiamo disattenderla, non possiamo deluderla. Non possiamo limitarci ad essere semplici spettatori delle tragiche immagini che ci giungono da poche migliaia di chilometri dal nostro Paese. Non possiamo limitarci a buone intenzioni e a belle parole, gli astratti appelli alla pace, le più sofisticate analisi geopolitiche non bastano.

Sentiamo il dovere di fare la nostra parte, per quanto possiamo, in prima persona e di continuare il nostro impegno e di partecipare alla riflessione sul come essere oggi costruttori di pace.

In questa prospettiva, #stopthewarnow propone tre nuove azioni:

  • Una Carovana della Pace che si propone verso tre destinazioni: Leopoli, Kiev e Odessa, come una “tenaglia di pace”. Si prevede una decina di veicoli per ciascuna delle tre mete, sempre con l’intento di portare farmaci e kit sanitari per anziani e bambini e generi di prima necessità e riportare in Italia persone con fragilità e con necessità di cure particolari
  • La creazione, a Bologna, di un hub per la raccolta di medicinali e ausili sanitari e alimenti a lunga scadenza, su cui far convogliare in modo strutturato le raccolte locali e organizzare al meglio le spedizioni in Ucraina.
  • Un manifesto, “Appello al popolo russo”, che trovate in allegato e che vorremmo esporre fuori dalle nostre sedi, da quelle dei Comuni e dalle sedi istituzionali e associative più significative delle nostre città.

Documenti

 

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