Nella contea di Laikipia, in Kenya, le serre intelligenti stanno iniziando a produrre. A Nabulu e Osuguroi è cominciata la raccolta dei primi vegetali; a Twala e Laikipia Permaculture Center (Lpc) alcune verdure sono già state raccolte precedentemente; solo a Naatum, a causa della scarsità di acqua, nessuna coltivazione è stata avviata. È quanto riporta Davide Bonetti,  project manager di CELIM, dopo una visita durata due giorni nei vari gruppi di agricoltori.

Nel gruppo di Twala la produzione procede piuttosto bene anche se molte piante sono di recente coltivazione, quindi per la raccolta sarà necessario attendere. In serra sono state piantate sukuma, spinaci, pomodori, cipolle, peperoncini e comfrey. Tra le qualità comuni per tutti i gruppi (peperoni verdi, spinaci e pomodori) mancano i peperoni verdi. La farm-manager sostiene che saranno seminati a breve.

A Nabulu, le coltivazioni nella serre sono in ottimo stato, alcune sono ormai pronte per la raccolta, altre in fase iniziale. Tra le piante coltivate troviamo: sukuma e spinaci, fagioli e cipolle. “Mancano i peperoni verdi – spiega Davide -, ma li stava piantando. Mentre i pomodori erano già stati piantati precedentemente, quindi visto che adottano la rotazione delle coltivazioni hanno evitato di piantarli nuovamente”.

“Quella di Osuguroi è la serra, a mio avviso, meglio tenuta, con un’abbondante varietà di coltivazioni – osserva Davide -. Le piante presenti sono quelle di pomodori, peperoni, spinaci e sukuma, carote, cipolle, cavolfiori, barbabietole, coriandolo, carcadè e prezzemolo. Molte piante sono praticamente pronte per la raccolta, in particolare spinaci e pomodori”.

Al Laikipia Permaculture Center gran parte delle piante presenti in serra sono pronte per la raccolta, oltre a piante giovani recentemente inserite. Sono pomodori, spinaci e sukuma, peperoni, peperoncini, fagioli, zucche e cipolle.

Nel gruppo di Naatum, invece, l’acqua raccolta nella cisterna di stoccaggio durante l’unica pioggia della stagione si è esaurita per gli usi domestici e per l’abbeveramento del bestiame. “Realisticamente – commenta -, se non si registrerà un’inversione rispetto agli ultimi due anni (praticamente con piogge completamente assenti), l’avvio delle coltivazioni in serra sarà impossibile. Non è pensabile, che a fronte di una tale scarsità, i membri del gruppo diano priorità all’irrigazione degli orti”.

Gli impianti idrici sono in funzione in tutti i siti (eccetto a Naatum) e sono di ottima qualità. Grazie ai migro irrigatori è più facile la pulizia dei fori e anche meno probabile l’intasamento. “Le serre sono molto pulite, non vi è la minima presenza di polvere – conclude Davide -. Il problema notato è che in teoria una volta che il sistema è attivo l’irrigazione dovrebbe essere gestita completamente in modo automatico, ma al momento in tutti i gruppi sono i farm-manager ad aprire o chiudere manualmente le valvole, di fatto rendendo vana questa funzionalità del sistema. Ma su ciò si interverrà dopo aver raccolto ulteriori dati e aver seguito altri corsi di formazione”.

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