Il cibo c’è. È buono e nutriente. Bisogna però saperlo cucinare in modo appropriato e conservarlo in modo corretto. Per questo motivo, CELIM lavorerà con 300 donne in dodici centri di pesca delle province di Zambezia e Sofala (Mozambico) per trasmettere alcune nozioni di educazione nutrizionale e sensibilizzarle sulle corrette pratiche igieniche e di conservazione degli alimenti.

“Grazie a frequenti sessioni di formazione e al ricorso ad attività pratiche quali dimostrazioni culinarie realizzare con alimenti locali – spiega Sofia Saraiva project manager di CELIM in Mozambico -, si prevede che queste iniziative possano contribuire a rendere questi gruppi più consapevoli e agenti di cambiamento nelle proprie comunità. In ogni centro verranno identificate alcune donne motivate che beneficeranno di attività di formazione mirate, così da poter portate avanti il lavoro nelle proprie comunità dopo la conclusione del progetto”.

L’intervento, che fa parte del progetto Miele, pesce e nutrizione e intende contribuire significativamente alla riduzione dei casi di malnutrizione e ridurre l’incidenza di malattie associate alle modalità inadeguate di conservazione degli alimenti.

“Al momento – osserva Sofia – sono state formati due piccoli gruppi di donne (future formatrici) e domenica scorsa, Giornata mondiale dell’alimentazione, una delle nutrizioniste del progetto ha partecipato alla fiera organizzata nella cittadina di Luabo e preparato diversi piatti a base di alimenti locali ricchi di benefici per la salute. Localmente esiste tutto ciò che è necessario per un’adeguata alimentazione”.

Le donne a una sessione di formazione sulla nutrizione
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