Mozambico | Piscicoltura, si scavano gli stagni

In Mozambico, CELIM continua a investire nella piscicoltura. Nelle scorse settimane hanno preso il via i lavori per la costruzione di nuovi stagni nei distretti di Lugela e di Inhassunge. È una delle attività previste dal progetto Giovani resilienti, un progetto, finanziato dall’Unione europea, che promuove uno sviluppo sostenibile offrendo opportunità formative a ragazzi e ragazze, sviluppando attività economiche, coinvolgendo i giovani nella gestione delle risorse naturali e nella mitigazione e prevenzione dei rischi connessi al cambiamento climatico.

Il settore della piscicoltura ha grandi potenzialità in Africa. La popolazione africana dovrebbe raggiungere 1,7 miliardi nel 2030 e 2,5 miliardi nel 2050. Il consumo di pesce, che è già di 7,5 kg pro capite all’anno, dovrebbe crescere fino a 13 milioni di tonnellate di pesce marino nel 2030 e quasi 19 milioni di tonnellate nel 2050. Attualmente l’Africa è un importatore netto di pesce, ma ha il potenziale per diventare un continente esportatore netto. Non solo, ma vi è una crescente attenzione alla salute degli ecosistemi e la pesca viene sempre più integrata in una concezione più ampia di sviluppo sostenibile. “Per questa ragione – spiega Marco Andreoni, rappresentante Paese di CELIM in Mozambico -, la piscicoltura può diventare uno strumento utile, da un lato, per garantire nuove entrate alle comunità locali e, dall’altro, per garantire maggiore e migliore apporto nutrizionale alla popolazione”.

Il progetto Giovani resilienti prevede la creazione di 50 stagni nei due distretti. Questi stagni ospiteranno esemplari di tilapia nilotica e mossambicus due specie di pesci particolarmente resistenti e adatti al consumo alimentare. “I pesci possono essere consumati freschi oppure possono essere essiccati in modo che possano essere consumati successivamente o venduti al mercato – continua Marco -. Il nostro progetto però va oltre. La costruzione delle vasche non basta, noi formiamo anche i ragazzi e le ragazze che dovranno gestire queste vasche in modo tale che possano poi gestire in autonomia questi piccoli impianti”.

Anche questo, come recita il motto di CELIM, è Impact ti change. Un cambiamento che dura nel tempo e vede protagoniste le comunità locali.