Lezione all’aperto per i ragazzi della scuola secondaria di Lugela, in Mozambico. Bardati come astronauti, per evitare di essere punti dai piccoli insetti, gli studenti hanno visto come ci si approccia a un alveare, quali tecniche utilizzare per estrarre il miele, come curare le api, ecc. Sono attività pratiche di apicoltura previste da Giovani resilienti, progetto che CELIM sta portando avanti in Mozambico grazie ai fondi messi a disposizione dall’Unione Europea.

“I ragazzi e le ragazze dell’ultimo biennio della scuola secondaria – osserva Marco Andreoni, CELIM Mozambico – parallelamente al programma curriculare, possono seguire corsi extracurriculari come, appunto, l’apicoltura. Sono lezioni intensive di cinque giorni per studentesse e studenti. Oltre alla parte teorica, seguono anche alcune lezioni pratiche sul campo“. La scuola di Lugela ha un proprio apiario, con alcune arnie. Per i giovani quindi si è trattato di un’esperienza “in casa”, ma ugualmente arricchente. “Hanno potuto toccare con mano le attrezzature e imparare le tecniche – continua Marco -. Hanno quindi messo in pratica le lezioni teoriche che sono sì importanti, ma non sufficienti a formare un apicultore”.

Apicoltura e piscicoltura sono attività sulle quali il progetto scommette per diversificare l’attività agricola nella Zambezia. Questa provincia è una delle più povere del Mozambico. L’88% della popolazione è dedita all’agricoltura e circa un terzo ha un’età compresa tra i 15 e i 35 anni. Molti giovani emigrano dalle aree rurali alla ricerca di opportunità economiche. CELIM lavora per promuovere uno sviluppo sostenibile offrendo opportunità formative a ragazzi e ragazze, sviluppando attività economiche, ma anche coinvolgendo i giovani nella gestione delle risorse naturali e nella mitigazione e prevenzione dei rischi connessi al cambiamento climatico”.

 

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