Una catena montuosa selvaggia e incontaminata che si estende per 1.200 km e attraversa sette Paesi. Questa sono le Alpi Dinariche, i monti dei Balcani occidentali. Un ambiente pieno di panorami mozzafiato e di reperti storici che oggi è possibile visitare grazie a un sentiero inaugurato ufficialmente nel 2015. Un tracciato che combina una rete di vecchi sentieri di transumanza, strade militari usate in guerra, nuove e vecchie rotte commerciali.  Nonostante i flussi turistici stiano crescendo, la Via Dinarica, così si chiama il sentiero, sconta una carenza di strutture alberghiere, la mancanza di sentieri ben tracciati e guide turistiche e alpine anche poco formate.

CELIM e Volontari nel Mondo Rtm, in collaborazione con Club Alpino Italiano, Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, Associazione italiana turismo responsabile, Utalaya Foundation e con i finanziamenti dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, sta lavorando, attraverso il progetto NaturKosovo, per valorizzare il tratto kosovaro della Via Dinarica che si estende per 120 km attraverso il Parco Nazionale delle Montagne Maledette.

“L’obiettivo – spiega Alessandro Salimei, responsabile programmi estero di CELIM – è sostenere lo sviluppo della nascente industria del turismo. Noi scommettiamo su un turismo sostenibile che, oltre a garantire la crescita economica, promuova l’inclusione sociale delle comunità montane”. CELIM e i suoi partner sono impegnati su più livelli dal potenziamento dei percorsi naturalistici al miglioramento del soccorso alpino, dalla promozione dell’imprenditoria locale alla crescita del brand “Via Dinarica”.

“Nei primi mesi di attività – osserva Salimei – abbiamo organizzato un tirocinio per guide alpine, la formazione per soccorritori alpini e per operatori turistici (lezioni di digital marketing). Nei prossimi mesi le attività continueranno in collaborazione con i nostri partner: Ci muoveremo in tutte le direzioni segnate dal progetto sempre con l’obiettivo di valorizzare il territorio e sostenere le comunità locali”.

 

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