Il suo destino sembrava essere segnato. Per lei si prospettava una vita senza grandi opportunità. A scuola non era riuscita ad andare oltre la quarta elementare. Rimasta sola con due piccole piccole, era stata costretta a ritornare a vivere con i suoi genitori. Per riuscire a guadagnare qualcosa coltivava i campi ma, oltre a essere molto faticoso, non riusciva sempre a garantirle entrate sufficienti.

Dougracia, 22 anni, nata e cresciuta nel distretto di Lugela, un giorno sente alla radio un messaggio promozionale del progetto Giovani resiliente. “L’annuncio – ricorda oggi – è arrivato nel momento in cui stavo cercando una qualche attività che mi permettesse di guadagnare di più. Conoscendo già l’avanotteria di Lugela ha pensato fosse un’opportunità interessante e si è messa in contatto con il tecnico CELIM”.

Inizialmente, molti, tra amici e parenti, hanno cercato di scoraggiarla dicendole che stava perdendo il suo tempo e che aderire al progetto della piscicoltura non avrebbe portato nessun guadagno. Lei però non li ha ascoltati ed è andata avanti nonostante le difficoltà iniziali. Ora gestisce uno stagno. “Mi piace fare piscicoltura – dice soddisfatta – e se l’attività dovesse andare bene penso un giorno di aprire un secondo stagno”. Finora ha pescato una buona quantità di pesce. Una parte l’ha consumato in casa con familiari e amici, l’altra l’ha venduta localmente e il ricavato l’ha aiutata a coprire alcune piccole spese di casa (sapone e altri beni di prima necessità) e a risparmiare una piccola somma. “Ora – continua -, la mia famiglia è fiera di me e mi supporta nella gestione dello stagno. Anche alle bambine piace andare agli stagni e vedere i pesciolini”.

Il suo sogno è risparmiare sia per poter investire e continuare l’attività sia per riuscire a costruire la propria casa a Lugela. “C’è una zona non molto lontana dal mio stagno dove ci sono terreni liberi – dice -. Mi piacerebbe poter vivere vicino allo stagno per poter facilmente prendermene cura. Quello che desidero più di tutto è potermi occupare delle mie bambine e che loro possano andare a scuola e avere tutto ciò che serve”. Ma il suo sogno è anche poter tornare a studiare. “Quando studiavo alle elementari mio fratello mi ha chiamato a Maputo per aiutarlo in casa – ricorda -. Una volta rientrata a Lugela, dopo qualche anno, non sono più tornata a scuola. Mi piacerebbe tornare a studiare anche se, al momento, mi risulta difficile perché dovrei spostarmi quotidianamente nella sede del distretto e quindi avere un mezzo di trasporto o pagare 150 meticais ogni giorno. Ma non è detto che in futuro…”.

l progetto ha permesso a Dougracia di imprimere una svolta alla sua vita. La campagna panettoni 2023 di CELIM vuole aiutare donne come lei, protagonista dei nostri progetti di sviluppo

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