Nel distretto di Morrumbala, in Mozambico, ha preso il via da più di un anno la messa a dimora di diverse varietà di piante. Questa attività, inserita nel progetto Gioventù resiliente, intende, da un lato, arricchire la flora locale e, attraverso essa, apportare ai suoli nuovi nutrienti; dall’altro, fornire cibi che possano migliorare la dieta di uomini e animali e, parallelamente, possano garantire redditi aggiuntivi alle famiglie.
Sono stati piantate diverse qualità di cereali e legumi (sorgo, sesamo, fagioli boer, fagioli mhemba, miglio). Si tratta di colture a breve ciclo che permettono ai contadini di avere a disposizione cibi che possono arricchire la dieta delle famiglie. Lo stesso principio che vale per le piante da frutto (banane, cajueiro, ananas, pachira) ottime e nutrienti.
Gli alberi non servono però solo per l’alimentazione umana. Si è così deciso di piantare moringa, leucaena, tefrosia, sesbania, varietà utili il foraggio per gli animali, ma anche acace e gliricidie (alberi da legno), jambire e chanfuta (essenze preziose per la costruzione dei mobili).
«La piantumazione di questi alberi – osserva Giorgio Durante, volontario in servizio civile per CELIM – vuole essere il motore di uno sviluppo locale sostenibile che permetta a 48 famiglie di sei comunità di avere quegli strumenti indispensabili per riuscire a reagire ai cambiamenti climatici in atto, attraverso coltivazioni più resilienti che permettono anche di integrare i redditi e migliorare così le condizioni di vita».
Parallelamente sono stati costruiti anche vivai ombreggiati che permettono una crescita delle piante al riparo dal forte sole e dalle piogge periodiche. «Si tratta di strutture semplici – conclude Giorgio -, ma indispensabili per proteggere i piccoli alberi dagli agenti atmosferici. Li stiamo risistemando dopo i danni provocati dai fenomeni atmosferici recenti. In futuro saranno poi le famiglie locali a farsi carico di essi e a gestirli direttamente».