Tre mesi di duro lavoro sulla Via Dinarica. Tre mesi per completare la segnaletica orizzontale e rendere più semplice la percorrenza sui sentieri. Un’operazione che ha visto impegnate sul campo squadre di giovani e senior del Club alpino italiano con la collaborazione di CELIM. “Abbiamo piantato pali segnaletici di legno e segnali con la vernice sul tracciato storico della via e sui sentieri che lo collegano ai centri principali – spiega Nicola Bassi, project manager di CELIM in Kosovo -. L’azione non si è però limitata alla segnaletica. Abbiamo anche pulito i sentieri e creato dei tracciati dove erano spariti”.

In questi tre mesi si sono alternate squadre composte da giovani tra i 20 e i 30 anni, e figure senior, tra i 40 e i 70 anni. “Come CELIM – continua Nicola – abbiamo supportato l’azione del Club alpino. Con il Cai continueremo a lavorare fianco a fianco nei prossimi mesi per portare a termine le attività previste dal progetto NaturKosovo che, a breve, entrerà nel suo terzo anno”.

In realtà, non tutta la segnalazione è stata ultimata. “Alcuni tratti – conclude Nicola – verranno realizzati dalle organizzazioni locali. Anche la segnalazione verticale, fatta da pali di ferro con frecce, sarà portata a termine dai kosovari. In autunno poi realizzeremo altre opere in diversi punti della Via Dinarica. Ne riparleremo dopo l’estate”.

Attraverso NaturKosovo, si intende contribuire allo sviluppo turistico sostenibile del Kosovo attraverso la promozione del tratto locale della Via Dinarica (120 km attraverso il Parco delle Montagne maledette), valorizzandone le risorse culturali, storiche e naturali, sostenendo le istituzioni nella governance del settore e creando posti di lavoro a beneficio delle comunità locali.

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