In Albania le ultime settimane sono state impegnative per CELIM. Giorni intensi per la realizzazione delle sedi di tre InfoPoint e di quattro torri per il birdwatching sul fiume Vjosa, nel Sud del Paese. Le attività si inseriscono nell’ambito di Vita Vjosa, un progetto che intende contribuire allo sviluppo turistico sostenibile e alla tutela ambientale del bacino della Vjosa, l’ultimo bacino fluviale selvaggio d’Europa, valorizzando le risorse naturali, favorendo la formazione e la crescita di piccole imprese e creando così posti di lavoro a beneficio delle comunità locali. “I tre InfoPoint sorgeranno nelle municipalità di Memaliaj, Mallakastër e Këlcyrë – spiega Valeria Parracino, project manager di CELIM in Albania -. Saranno realizzati in legno e in materiali ecocompatibili, nell’ottica del rispetto dell’ambiente che pervade tutto il progetto e in linea con le leggi stabilite dal piano di gestione del Parco nazionale del fiume Vjosa. I lavori sono in corso e saranno ultimati fra qualche settimana”. Una volta ultimati saranno gestiti direttamente dai Comuni e in essi, oltre alle informazioni sulle attività delle stesse municipalità, sarà promosso il turismo sostenibile sul fiume. “L’idea – continua Valeria – è quella di fornire supporto al comparto turistico locale. I turisti che vorranno godersi la natura nel parco della Vjosa qui troveranno la possibilità di conoscere e partecipare alle numerose attività turistiche: rafting, gite a cavallo, passeggiate, ecc.”.

Parallelamente agli InfoPoint, sono iniziati i lavori per la realizzazione di quattro torri per il birdwatching. Sono costruzioni alte quattro metri, in legno, dalle queli sarà possibile osservare gli splendidi volatili presenti nel bacino della Vjosa, soprattutto durante il periodo migratorio. “Di questi quattro – osserva Valeria -, tre sono in costruzione nella splendida laguna di Narta, uno sul fiume Drino, uno degli affluenti della Vjosa”. Il birdwatching è una delle attività sulle quali ha scommesso il progetto NaturAlbania che ha preceduto Vita Vjosa. “È una attività che raccoglie molto interesse e rispetta l’ambiente. È un perno del turismo sostenibile che noi vogliamo promuovere in Albania – sottolinea Valeria -. Per favorire i turisti stiamo cercando anche di superare i vincoli logistici che essi incontrano. Questi luoghi di osservazione sono infatti isolati e lontani, noi vogliamo offrire pacchetti che aiutino i turisti a spostarsi per raggiungere le torri, abbiano guide che spieghino loro le meraviglie di questo ambiente e abbiano gli strumenti adatti per l’osservazione. Ci stiamo lavorando”.

Le attività di CELIM non sono però terminate. “In autunno – conclude Valeria – saranno organizzati tavoli di lavoro per confrontarsi con le autorità locali. In particolare sarà valutato l’andamento della stagione turistica. Questo è il secondo anno che la Vjosa è area protetta e vogliamo verificare se i flussi turistici e la permanenza media sono migliorati. Lavoreremo anche alla stesura di piani per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti. Una attività, quest’ultima, che è propedeutica anche alla rimozione delle discariche abusive che si trovano lungo il corso del fiume”.

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