La situazione in Mozambico si è parzialmente stabilizzata rispetto ai picchi di violenza registrati a novembre e a dicembre, ma la piena normalità resta un obiettivo lontano. A raccontarlo è Cecilia Ragone, project manager di CELIM. “Ogni giorno si svolgono manifestazioni – spiega -, ma per ora sono pacifiche e senza gravi scontri. Venancio Mondlane, leader dell’opposizione, sta tenendo una serie di comizi in tutto il Paese. Non si verificano più gli scontri violenti dei mesi scorsi, che avevano causato morti e feriti”.

Tuttavia, la calma resta precaria. “Bande di giovani organizzano quotidianamente posti di blocco sulle strade, chiedendo denaro ai passanti – prosegue -. Questo fenomeno rallenta il commercio lungo le principali arterie e ostacola l’approvvigionamento dei mercati”.

Nelle ultime settimane si sono registrati episodi di violenza mirata. “Il gruppo paramilitare Naparamas ha ucciso e decapitato un esponente di spicco del Frelimo, il partito di governo, a Morrumbala. Dopo l’omicidio, la testa è stata esposta su un palo. Un’esecuzione brutale che ha scatenato una violenta reazione della polizia. Durante uno scontro a fuoco, una cooperante è rimasta ferita”, racconta.

La paura di spostarsi sta paralizzando l’economia e ostacolando i progetti di sviluppo. “I camionisti evitano viaggi lunghi per timore di aggressioni – conclude -. Di conseguenza, molti grossisti non riescono a rifornire le aziende e le organizzazioni non governative. La popolazione teme a muoversi. Dopo le elezioni, il Paese non ha ancora ritrovato la normalità. Mondlane ha annunciato una tregua di 100 giorni senza manifestazioni, in attesa che il governo attui alcune riforme. Speriamo che, alla scadenza di questo ultimatum, non riprendano gli scontri”.

Nonostante le difficoltà, il progetto di CELIM prosegue. In due comunità di Morrumbala sono stati distribuiti 128 kg di semi di fagiolo di due varietà, 32 kg di mais, 32 kg di sesamo e 32 kg di arachidi. Inoltre, è stata potenziata la produzione di frutta con la distribuzione di 560 piante da frutto (litchi, aranci, mandarini, avocado, mango) e 640 piantine di ananas. Sono state fornite anche attrezzature agricole (annaffiatoi, stivali, zappe, forbici da potatura, metri a nastro, corde in nylon, rastrelli, irroratori) per migliorare la produttività. A Morrumbala e a Inhassunge, 110 famiglie sono state formate nelle tecniche di orticoltura, mentre 114 hanno ricevuto supporto per l’allevamento di suini e pollame.

“Negli ultimi giorni la situazione sembra migliorare – conclude Ragone -. Speriamo che, con il tempo, si stabilizzi definitivamente”.

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