Il 2016 è stato un anno di crisi alimentare in Africa, che ha colpito quasi 15 milioni di persone: in particolare, in Mozambico, El Niño è stato causa di un’eccessiva siccità che ha aggravato le già vulnerabili condizioni alimentari della popolazione.
Le attività si concentrano in quattro distretti della Zambezia, una delle aree economicamente più povere del Mozambico, dove le famiglie vivono di agricoltura e allevamento.
Obiettivi di progetto: migliorare l’efficienza produttiva e commerciale del settore agricolo per rispondere all’emergenza e alle vulnerabilità alimentari e nutrizionali della regione.
120.000 beneficiari
delle attività
sostegno a 2.842 donne
in termini di accesso a risorse e processi decisionali
in 9 mesi, riduzione del 7%
della popolazione in condizione di insicurezza alimentare
Con un’economia che fonda le sue basi nel settore agricolo, la scarsità delle piogge rappresenta un enorme ostacolo per la vita di milioni di persone in Mozambico.
La grave crisi produttiva e alimentare che sta affrontando ora il Paese è riconducibile principalmente al fenomeno climatico El Niño che, tra il 2015 e il 2016, è stato particolarmente forte.
Il Governo ha dichiarato lo stato di emergenza: in Zambezia in particolare, la ridotta produzione agricola ha messo in ginocchio tanto il settore privato quanto i nuclei familiari.
La maggior parte delle famiglie contadine si è trovata costretta a ripetere la semina per più di due volte, riducendo drasticamente le riserve e la disponibilità di cibo. Si è generato così un effetto a catena che ha causato la riduzione del primo raccolto e rallentamenti sul periodo di risemina: moltissimi campi non produrranno almeno fino alla prossima stagione delle piogge, tra dicembre e marzo.
Il livello di nutrizione è scarso e scadente e il conseguente aumento dei prezzi di riso, mais e sorgo sta peggiorando la già precaria situazione economica delle comunità. Inoltre, le peggiorate condizioni igienico-sanitarie, dovute alla scarsità d’acqua, contribuiscono alla propagazione di infezioni come il colera.
Oltre alla distribuzione di cibo come prima risposta all’emergenza, bisogna adottare strategie a lungo termine per affrontare al meglio la scarsità di cibo causata da condizioni meteorologiche avverse tipiche della regione e, in generale, per migliorare la produttività del settore agricolo.
Il raggio d’azione del progetto, della durata di nove mesi, tocca quattro distretti della Zambezia.
Per migliorare l’efficacia e garantire la sostenibilità del settore agricolo, introduciamo la tecnica della rotazione delle colture e l’uso di fertilizzanti organici, distribuiamo strumenti adeguati e sementi, realizziamo orti comunitari e installiamo motopompe per garantire l’irrigazione dei campi.
Intendiamo inoltre aumentare le attività di allevamento, scarsamente praticate nonostante giochino un ruolo fondamentale per integrare tanto l’alimentazione quanto il reddito delle famiglie contadine.
Infine vogliamo potenziare il commercio dei prodotti agricoli sostenendo le associazioni di contadini già esistenti, formandole sulle tecniche di conservazione e sulla gestione delle eccedenze, costruendo magazzini per lo stoccaggio e silos migliorati che possono facilmente essere replicati, organizzando fiere agricole come occasione di vendita.
Per raggiungere tali obiettivi, puntiamo sulla formazione tecnica e l’assistenza sul campo.
Sintesi schematica del progetto
Il progetto intende aumentare la produzione agro-pastorale e la capacità di gestione delle eccedenze degli agricoltori e degli allevatori in quattro distretti della Zambezia attraverso:
Beneficiari: 120.000 agricoltori e allevatori, attraverso il lavoro diretto con 6.272 piccoli produttori.
Beneficiari indiretti: l’intera popolazione dei quattro distretti.
Titolo progetto
Risposta all’emergenza attraverso lo sviluppo agricolo integrato in Zambezia
Responsabile progetto
Ambrogio Lamesta, mozambique@celim.it
Data inizio Progetto
ottobre 2016 – luglio 2017
Partners
Nexus
Altri enti coinvolti
União Provincial dos Camponeses de Zambézia (UPC-Z)
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Terminato il progetto Coltivare il futuro per sostenere la resilienza delle comunità della contea di Laikipia
Venerdì 21 a Milano un incontro con Joseph Lentunyoi del Laikipia Permaculture Centre che collabora con CELIM
Cooperazione internazionale e musica classica: il 20 novembre si rinnova l’incontro tra laVerdi e CELIM.