A quasi due anni dalla fine ufficiale, Milky, l’oro bianco del Kenya continua a produrre risultati. I numeri parlano chiaro: 1.400 allevatori coinvolti; 9.900 litri di latte raccolto quotidianamente; 24 dipendenti assunti nel centro di trasformazione e 21 addetti alla raccolta del latte. È questa la realtà che ha trovato il team dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo che, nei giorni scorsi, ha compiuto una visita per verificare l’impatto di Milky.

L’obiettivo del progetto, che ha preso il via nel 2018 ed è terminato nel 2021, era aiutare i piccoli allevatori a migliorare quantità e qualità del latte prodotto in modo sostenibile offrendo loro formazione su tecniche di allevamento e nutrizione animale, servizi di inseminazione artificiale, servizi per l’accesso al credito e installazione di digestori di biogas. Il progetto ha altresì migliorato la raccolta e la trasformazione del latte tramite la realizzazione di hub di raccolta del latte e di una unità di pastorizzazione del latte presso la Limuru Archdiocesan Farm (Laf).

“I rappresentanti di AICS – spiega Davide Bonetti, rappresentante CELIM in Kenya – sono rimasti positivamente sorpresi dalla sostenibilità del progetto dovuta alla presenza del centro di trasformazione gestito da Caritas Nairobi che garantisce l’acquisto costante del latte prodotto dagli allevatori. Oltre a questo, la produzione delle vacche da latte visitate è elevata, grazie al miglioramento della razza attraverso l’inseminazione artificiale e la formazione offerta agli allevatori sulla nutrizione e la gestione del bestiame”.

Altro aspetto molto apprezzato è stata l’installazione degli impianti di biogas che garantiscono un miglioramento della qualità della vita degli allevatori rendendoli autonomi dall’uso della legna da ardere. Grazie al gas prodotto dal letame i beneficiari possono, infatti, cucinare senza dover spendere tempo nella raccolta della legna. “Ciò ha permesso anche un miglioramento della vivibilità delle case – continua Davide -. Normalmente nelle cucine si accende il fuoco e se ne respirano i fumi e ciò comporta problemi respiratori. Normalmente nelle cucine si accende il fuoco e se ne respirano i fumi e ciò comporta problemi respiratori. I liquami prodotti dal biogas vengono poi utilizzati come fertilizzante naturale per i campi circostanti alle abitazioni, portando a  un risparmio sull’acquisto dei fertilizzanti”.

Gli hub sono il punto dove confluisce il latte dei singoli agricoltori viene raccolto dagli addetti grazie alle moto fornite dal progetto. Qui il latte è pesato e poi consegnato ai camion (uno acquistato dal progetto) che lo portano al centro di trasformazione. Negli hub vengono anche tenuti i mangimi e gli integratori che vengono forniti agli allevatori.

La visita si è conclusa al centro di trasformazione, un centro di alto livello che raccoglie e trasforma il latte di più di 1.400 allevatori. “Il latte viene analizzato, pastorizzato e poi venduto sfuso a hotel, supermarket e distributori automatici di latte – conclude Davide -. Tutto il latte che passa dal centro viene venduto, quando le quantità raccolte aumenteranno (il trend è in crescita) si dedicherà una parte della produzione allo yogurt. Per ora vengono prodotti un centinaio di litri di yogurt al giorno, entro fine marzo si punta a una produzione di mille litri. Un sistema che è stato apprezzato dal team di AICS”.

Soddisfazione anche da parte del partner locale, Caritas Nairobi. “Abbiamo assistito a un’evoluzione nel nostro programma agricolo, da piccoli progetti all’interno delle singole parrocchie fino all’intervento strutturato del MilKy negli ultimi tre anni nella contea di Kiambu – osserva Michael Kiburi, vice direttore di Caritas Nairobi -. Oggi Caritas Nairobi, con il nuovo piano strategico, ha l’obiettivo di supportare non solo la produzione agricola ma anche tutte le politiche a favore della sicurezza alimentare, dando voce ai piccoli agricoltori nelle contee di Nairobi e Kiambu”.

Concluso il progetto Milky, CELIM non ha abbandonato il Kenya. Il nostro impegno continua con Caffè corretto, un progetto che intende sviluppare la filiera del caffè nelle contee di Kiambu e Embu, in Kenya, sostenendo il lavoro di dodicimila produttrici e produttori e di quattro cooperative. #staytuned

Piantumazione di alberi
Visita al centro di trasformazione gestito da Caritas Nairobi
Trasporto del latte dal produttore agli hub di trasformazione
Vitellino di un produttore di latte
Il team dell'AICS
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