CELIM lavora in Albania con tre progetti di conservazione, valorizzazione e sviluppo delle aree naturali. Perché al centro dei suoi progetti CELIM ha messo i temi ambientali? Lo abbiamo chiesto a Manuel Castelletti, responsabile dei progetti nel Paese delle Aquile.
«Direi che ci sono due motivi per spiegare la nostra attenzione ai temi dell’ambiente. Il primo è, lasciatemi passare il termine, legale. L’Albania ha fatto domanda per entrare nell’Unione europea. Uno dei presupposti per aderire all’Ue è l’adeguamento agli standard ambientali europei della Rete Natura 2000, una rete di siti di interesse comunitario, e di zone di protezione speciale creata dall’Unione europea per la protezione e la conservazione degli habitat e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunitario.
Il secondo è più sostanziale. L’Albania è un Paese che ha già conosciuto un proprio sviluppo economico. È stata una crescita vorticosa che ha sottratto ampie fasce della popolazione dalla miseria e dalla povertà. È stata una crescita che però ha portato con sé anche risvolti negativi. Pensiamo, per esempio, alla grande quantità di rifiuti prodotti e non smaltiti nocivi per le persone, per gli animali e per i vegetali. Scommettere sull’ambiente è quindi un modo per proporre uno modello economico che non guardi solo alla crescita, ma a uno sviluppo più ampio che rispetti l’uomo e la natura. In una simbiosi che è inscindibile perché l’uomo non può vivere in un luogo in cui l’ecosistema è sempre violato.
A mio parere non c’è contraddizione. Quando, per esempio, evitiamo gli sversamenti nocivi nella Laguna di Narta non solo tuteliamo l’ambiente, ma permettiamo che i pesci possano sopravvivere e quindi che possa proseguire l’attività dei pescatori locali. Un ambiente in cui l’acqua e l’aria sono pulite è accogliente anche per i turisti.
Sì, ne ero convinto prima di venire qui e ne sono ancora più convinto ora. Il turismo può essere molto importante a patto però che sia sostenibile. Anzi, più è sostenibile e più può rappresentare un valore aggiunto per le comunità locali. Il turismo è un volano per la creazione di servizi che poi, a cascata, hanno effetti favorevoli su tutta la popolazione.
In Albania non c’è ancora una coscienza ambientale radicata come nel resto d’Europa. C’è ancora molta strada da fare. Detto questo, va aggiunto che non siamo all’anno zero. Esistono associazioni che lavorano sul terreno con programmi di tutela ambientale. Da qui si può partire per costruire un sentimento comune.