Gyuli vive a Vinica un Comune nel Nord della Macedonia. Lei e la sua famiglia sono di etnia rom. Ogni giorno sperimentano l’emarginazione e l’esclusione. La sua casa è abusiva e non gode dei servizi di base: strade asfaltate, corrente elettrica, raccolta dei rifiuti, sistema idrico, servizi igienici e fognature. Le loro condizioni di vita sono difficili manca il lavoro, mancano le più elementari forme di assistenza sociale e medica.

Nadina invece vive a Pristina, in Kosovo. Come molti suoi coetanei dopo gli studi deve lottare per riuscire a trovare un lavoro. Una lotta dura in un Paese giovane dove la disoccupazione giovanile si attesta sul 55% della forza lavoro.

Amina abita nel Sud del Libano ed è una contadina. Un lavoro faticoso che, spesso, non offre il minimo per vivere, soprattutto alle donne.

Tre donne che vengono da Paesi diversi e hanno culture diverse. Eppure hanno una stessa necessità quella di potersi affermare e dimostrare il loro potenziale. Ed è a loro che CELIM si rivolge attraverso tre progetti che mirano a offrire loro opportunità di crescita umana e professionale. Un impegno che la nostra Ong porta avanti quotidianamente, ma che è giusto ricordare oggi, 8 marzo, mentre il mondo celebra la Giornata internazionale dei diritti della donna.

Gyuli, grazie al progetto Favorire l’inclusione dei rom ha finalmente l’accesso ai servizi sanitari di qualità ma viene aiutata, insieme a molti suoi coetanei, nella ricerca di un’occupazione che le dia indipendenza economica e personale.

Nadina può, attraverso Kosovo, lavoro e imprenditoria, accedere a Epic, una piattaforma che favorisce l’incontro tra i giovani e le aziende cercando corrispondenze tra le necessità delle imprese e i profili dei giovani disoccupati.

Amina, nel contesto di Olio e olive di qualità, è entrata a far parte di una cooperativa che utilizza l’olio realizzato ad Hasbaiya per produrre sottoli.

Tutte e tre sono avviate su una strada di emancipazione in un mondo nel quale, secondo il rapporto «Women, Business and the Law 2022» della Banca mondiale, 2,4 miliardi di donne in età lavorativa non hanno pari opportunità economiche e 178 Paesi mantengono barriere legali che impediscono la loro piena partecipazione economica. In 86 nazioni, le donne devono affrontare una qualche forma di limitazione del lavoro e 95 Paesi non garantiscono la parità di retribuzione per lo stesso lavoro.

CELIM lavora insieme a Gyuli, Nadina e Amina affinché si rompa quel circolo vizioso di cui parlava Lev Tolstoj: «La donna è priva di diritti per insufficienza di istruzione, e l’insufficienza di istruzione deriva dalla mancanza di diritti». (Anna Karenina). La strada è ancora lunga, ma noi ci siamo incamminati.