Il progetto intende contribuire a ridurre l’impatto negativo su salute e ambiente causato dall’inquinamento e dalla contaminazione di aria, suolo e acqua in Libano. In questo contesto, lavoriamo per diffondere la responsabilità ambientale e sociale nella gestione dei rifiuti solidi urbani e per migliorare il sistema di raccolta, trattamento e smaltimento degli scarti civili e industriali. Promuoviamo, inoltre, l’introduzione di sistemi produttivi e di consumo innovativi e sostenibili e la creazione di posti di lavoro dignitosi nelle filiere dei rifiuti nei distretti di Hasbaya, Saida e Tiro.
50,4% in più di rifiuti raccolti e trattati al giorno
42.056 persone coinvolte nel Sud del Libano
0,3% in meno di emissioni di gas e effetto serra
In Libano, la gestione dei rifiuti è un problema serio. Uno studio della Banca Mondiale ha stimato che il costo dell’inquinamento ambientale dovuto allo scarico illegale e alla combustione di rifiuti è di circa 10 milioni di dollari all’anno.
Gli studi effettuati da CELIM nel corso del 2021 hanno identificato che alla contaminazione di aria, acqua e suolo, che impatta negativamente su ambiente e salute umana in Libano, contribuisce la scarsa responsabilità ambientale e sociale sia delle municipalità sia delle piccole e medie imprese con particolare riferimento alla gestione scorretta, inefficiente e non integrata dei rifiuti solidi urbani. Con scarse pratiche che riutilizzano o riciclano i rifiuti e pratiche di disposizione finale non corrette, si incrementa in modo insostenibile la quantità di rifiuti che vengono smaltiti impropriamente, aumentando di conseguenza gli impatti negativi su salute e ambiente. Le cause si possono ricondurre a un sistema di raccolta differenziata insufficiente e, dove esistente, di scarsa qualità; un trattamento dei rifiuti insufficiente, uno smaltimento inadeguato e una produttività limitata delle piccole e medie imprese nella filiera dei rifiuti.
Le discariche a cielo aperto di Hasbaya e Cheeba, situate in cima a colline, ricevono quotidianamente i rifiuti solidi urbani dai principali centri abitati. Plastica, carta, vetro, residui organici vengono ammassati in grandi cumuli che nelle giornate di vento si spargono su tutto il territorio oltrepassando i confini delle discariche e andando a inquinare i pascoli, i campi coltivati e le acque dei fiumi.
In un contesto come quello libanese, distrutto dalla crisi economica, dall’inefficienza della classa politica e dalla crescente pressione sociale legata alla presenza di un numero sempre più alto di rifugiati siriani si presta sempre meno attenzione all’ambiente, considerato un problema secondario rispetto all’attuale situazione emergenziale. Mentre tra i giovani c’è maggiore consapevolezza e conoscenza rispetto alla raccolta differenziata è molto difficile per la maggior parte della popolazione muoversi in questa direzione. Non esistono sufficienti strutture per realizzare la raccolta differenziata e non si percepisce nemmeno una volontà collettiva di crearle.
Il progetto può avere un impatto positivo nel cambiare la mentalità delle persone e nel sensibilizzarle all’importanza di ridurre, riutilizzare e riciclare i rifiuti. E così, di conseguenza, l’impatto porterà a una graduale riduzione delle emissioni di gas serra provenienti dai rifiuti smaltiti (soprattutto nelle discariche a cielo aperto, diffuse in tutto il Paese) contribuendo anche a mitigare il cambiamento climatico.
38.925 persone nel distretto di Hasbaya di cui:
4.175 imprenditori, lavoratori ed esperti:
Titolo del progetto
Rifiuto o risorsa? Responsabilità ambientale e sociale di municipalità e imprese in Libano – AID 12590-01-08
Responsabile del progetto
Giulia Giavazzi, celim@celimlb.org
Date
1° agosto 2022 – 31 luglio 2025
Partner
CESVI, Oxfam Uk, Oxfam Italia, Ingegneria senza frontiere Milano, Politecnico di Milano, Municipalità di Hasbaya e Chebaa
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