In Zambia non esistono politiche rivolte alla tutela dei diritti dei ragazzi di strada e di quelli che hanno commesso reati. La maggior parte di essi non può frequentare la scuola, né accedere ad attività ricreative. Anche insegnanti e operatori sociali non hanno una preparazione adeguata.
Obiettivo del progetto: proteggere i diritti dei ragazzi vulnerabili offrendo educazione di qualità e attività ricreative, Migliorando i servizi dei centri che li accolgono e promuovendo il reinserimento nelle famiglie.
educazione di qualità per
250 ragazzi di strada o detenuti nei riformatori
affiancamento a 1.252 famigliari
di ragazzi di strada
corsi di formazione per
55 insegnanti
Secondo il National Child Policy, in Zambia vivono tra i 13 e i 14.000 ragazzi (85%) e ragazze (15%) di strada. La maggior parte sono orfani, poveri e con bassissima scolarizzazione. Questa condizione li porta a vivere di lavoretti saltuari oppure mendicando. Uno su quattro dorme per strada, esposta a violenze e abusi.
Nonostante gli annunci del Governo, non esistono politiche per tutelare i loro diritti. I costi scolastici sono elevati e ciò fa sì che molti ragazzi e ragazze di strada non riescano né a frequentare i corsi né a partecipare ad attività ricreative. Gli stessi insegnanti e gli operatori sociali non hanno una preparazione adeguata per far fronte a questo fenomeno. Mancano anche programmi per il reinserimento nelle famiglie e per il sostegno dei ragazzi e delle ragazze che escono dai riformatori. Il risultato è uno stigma sociale che grava su questi giovani e che li tiene lontani dalla società e ne impedisce un completo reinserimento.
I ragazzi e le ragazze di strada o detenuti nei centri correttivi minorili sono risorse da sostenere e valorizzare perché possono restituire molto alla società. Per questo è necessario aiutarli a studiare, a imparare un mestiere e, soprattutto, donare loro quegli affetti e quel calore che solo la propria famiglia può garantire.
Un impegno lungo e non sempre facile quello della formazione e del reinserimento, perché è necessario combattere lo stigma sociale, le diffidenze, le paure. Un compito che, da una ventina di anni, porta avanti il Centro Mthunzi, a pochi chilometri da Lusaka, la capitale dello Zambia, e che viene, insieme alla Ong Amani, sostenuto dal progetto.
L’abbandono e la vita di stenti che vivono questi giovani e giovanissimi fanno sì che non riescano a sviluppare quelle capacità base che permettono loro di costruirsi una personalità. È quindi indispensabile sostenerli nella crescita aiutandoli attraverso lo studio e un costante accompagnamento personale.
Il Centro Mthunzi garantisce loro la possibilità di frequentare una scuola con percorsi di base, ma anche corsi professionali per imparare un mestiere che garantisca loro un futuro.
Gli street children sono seguiti e aiutati con un’attenzione particolare e continua: hanno in loro un tesoro che va scoperto ogni giorno e valorizzato.
È anche per questo motivo che non si guarda solo ai ragazzi, ma anche agli educatori e agli insegnanti. Sono loro che devono trarre il meglio attraverso la formazione. Ed è per questo che vengono organizzati corsi professionali che li aiutano a lavorare con i bambini e le bambine di strada e con i ragazzi del riformatorio. Un impegno non facile, ma esaltante perché può veramente scovare talenti nascosti.
La formazione umana e professionale però non basta. Chi fugge da casa, chi è abbandonato, chi ha vissuto la dura esperienza del carcere affronta una diffidenza sociale che può trasformarsi in una barriera invalicabile che vanifica ogni sforzo.
Lavoriamo affinché questi ragazzi e ragazze siano reinseriti nel loro contesto familiare e comunitario.
Infine, vanno coinvolte le autorità locali offrendo loro studi con dati affidabili sui bambini di strada e modelli che potrebbero essere utilizzati anche dallo Stato per strutturare meglio i programmi di inserimento nella società.
Il progetto prevede per i ragazzi e le ragazze di strada e per quelli che hanno commesso reati l’accesso a una formazione di qualità, ad attività ricreative e a programmi di reinserimento nelle famiglie. L’obiettivo ultimo è il miglioramento delle loro condizioni di vita.
In particolare saranno coinvolti:
Titolo del progetto
Supporting civil society to protect the rights of children and youth and promoting access to inclusive education in Zambia
Responsabile del progetto
Lara Viganò, celim@celim.it
Realizzato con il contributo dei fondi dell’8xmille alla Chiesa Cattolica
sostieni la formazione di un insegnante
aiuti le attività ricreative dei ragazzi
finanzi corsi educativi per ragazzi nei riformatori
contribuisci a programmi di reinserimento dei ragazzi
Un progetto sostiene i ragazzi e le ragazzze di strada e i giovani detenuti a reinserirsi nella società dopo esperienze tremende
È la responsabile del centro Garden-Chipata di Lusaka. Lavora con passione per aiutare i ragazzi che rischiano l'emarginazione
Il 12 aprile si celebra la Giornata mondiale dei ragazzi di strada, un fronte sul quale anche CELIM è impegnato