Il Natale di CELIM sarà improntato all’ambiente. I proventi della Campagna natalizia saranno destinati a progetti che, oltre al sostegno alla crescita umana ed economica delle comunità locali, scommettono sulla tutela dell’ecosistema.

In Africa, l’obiettivo è puntato sullo Zambia. Qui, nei distretti di Mongu e Limulunga, la popolazione vive di agricoltura e allevamento e arrotonda producendo illegalmente il carbone. CELIM, in collaborazione con Caritas Mongu, ha lanciato un progetto che, facendo leva sulla produzione di ortaggi, moringa e mango essiccato, possa offrire agli abitanti di tre villaggi fonti sicure di entrata e alimenti sani. Si lavorerà inoltre per introdurre la produzione di combustibili vegetali ed ecologici che sostituiranno l’utilizzo della legna. Ciò assicurerà maggiori entrate, ma anche un miglioramento delle condizioni ambientali dei distretti.

Sempre in Africa, CELIM, insieme a Caritas, sostiene un progetto in Kenya che prevede la creazione di cinque centri lattiero-caseari e un percorso di formazione per i suoi membri. In questo contesto, si sta avviando anche la produzione di energia pulita e rinnovabile, incentivando l’utilizzo di biogas. Gli impianti per la produzione sono vasconi di cemento armato coperti da un telo isolante nei quali sono raccolti i rifiuti reflui, le deiezioni animali, gli scarti dell’industria. In passato, per cucinare gli allevatori erano costretti ad acquistare le bombole di gas o il legno. Legna e bombole erano uscite importanti per i loro bilanci. Il biogas ottenuto grazie ai liquami è invece più economico. Non solo, ma il letame utilizzato per produrre biogas può essere reimpiegato per fertilizzare i campi. Con un ulteriore risparmio sull’acquisto di fertilizzanti. A trarne vantaggio è la salute (bruciare legna in casa produce fumi nocivi) e l’ambiente (grazie alla riduzione del disboscamento).

In Albania, invece, CELIM, nell’ambito del progetto Acap (Azione comunitaria aree protette), promuove non solo la tutela del patrimonio naturale albanese, ma anche la necessità di far convivere in modo armonioso le attività umane con l’ambiente. Quella di CELIM è un’attività sul campo, ma anche un’attività culturale quotidiana. Una sensibilizzazione costante con banchetti informativi, materiali per le scuole e per le comunità. «In Albania – osserva Luciano Bocci di CELIM Shqipëri – vogliamo promuovere azioni concrete creando modelli virtuosi di riuso e riciclo in modo che nessuna risorsa diventi un rifiuto, ma anche che i rifiuti possano diventare una risorsa. Lavoriamo in un’ottica di economia circolare, consci che la tutela dell’ambiente è una componente essenziale anche per tutelare i diritti dei cittadini e delle comunità locali».

In Libano, invece, CELIM lavora a un rilancio del settore oleario nel Sud del Paese. La produzione di olio ha però forti implicazioni ambientali. Attualmente gli scarti di lavorazione della filiera vengono riversati, senza essere smaltiti, nel fiume Hasbani o sui terreni agricoli. L’inquinamento è quindi elevato a fronte di un’attività economica che rende poco o nulla. «Il progetto – spiegano i responsabili di CELIM – ha tre obiettivi fondamentali: migliorare l’efficienza produttiva, creare uno stabile accesso ai mercati estero e interno, ridurre l’impatto ambientale. Noi pensiamo che attraverso un miglioramento dei processi di coltivazione e produzione di olio e attraverso una certificazione chiara, il prodotto possa avere un buon mercato. Tutto ciò non può prescindere da un’attenzione all’ambiente senza la quale anche il processo di produzione potrebbe essere compromesso».